Il daltonismo o discromatopsia è una cecità ai colori, ovvero un’inabilità totale o parziale a percepire i colori.
Una persone daltonica, ossia un individuo affetto da discromatopsia, non riesce a distinguere luci di diversa lunghezza d’onda.
Se ad esempio le si mostra un disegno con un triangolo rosso su uno sfondo verde, questi può non riuscire a distinguere la figura.
Ora, proprio come esistono diverse forme di daltonismo a livello fisiologico, esistono diverse forme di daltonismo culturale.
Cos’è il daltonismo culturale?
Il daltonismo culturale è l’incapacità di percepire certe sfumature ed espressioni dell’arte, della cultura, della bellezza e della conoscenza
Un daltonico culturale non è ad esempio in grado di cogliere il pregio, il fascino e l’unicità di gioielli di rara bellezza come le dimore storiche di pregio.
“Come si riconosce un daltonico culturale?”
Alcuni dei comportamenti tipici di un daltonico culturale sono:
❌ Sfogliare solo riviste di gossip e quotidiani sportivi senza mai leggere un libro
❌ Ascoltare in modo passivo solo musica che passa alla radio senza mai esplorare nuovi generi
❌ Andare solo al cinema senza mai recarsi a teatro
❌ Guardare in televisione solo serie tv senza mai seguire un programma di approfondimento
❌ Spendere soldi solo per vacanze e ristoranti senza mai frequentare mostre o musei
Dobbiamo ammettere che, quando la nostra Commissione Tecnica di Certificazione valuta il livello dell’esperienza degli ospiti accolti nelle dimore storiche candidate al rilascio del Marchio di Qualità, i feedback dei daltonici culturali hanno un peso minore rispetto a quelli di persone più sensibili e consapevoli.
Non si tratta né di snobismo né di discriminazione, ma solo di capacità di percezione.
Domandare ad un daltonico culturale di esprimere un giudizio sul fascino di un’esperienza vissuta in una dimora storica di pregio rispetto ad un’altra struttura equivale a chiedere ad un daltonico fisiologico di valutare le differenze tra il blu di prussia e il blu cobalto
Ma questo non ci scoraggia affatto, anzi.
Anche se molti dei daltonici culturali non riescono ancora ad apprezzare appieno il lavoro quotidiano di catalogazione, classificazione e certificazione che effettuiamo qui al Registro Italiano delle Dimore Storiche di Eccellenza, la maggior parte delle nostre iniziative è rivolta proprio a loro.
Questo perché, a differenza del daltonismo fisiologico che ha origine genetiche (essendo un difetto del cromosoma X), il daltonismo culturale è un ‘comportamento acquisito’.
In quanto comportamento acquisito può essere anche modificato, cambiato, migliorato.
Questa speranza ci spinge ad impegnarci ancora di più per innalzare gli standard qualitativi di castelli e dimore storiche che operano in Italia nel settore degli eventi e del turismo.
Siamo infatti certi che, alzando gli standard, riusciremo a creare sufficiente ‘contrasto’ con il livello medio dell’offerta presente sul mercato affinché i daltonici culturali possano iniziare a percepire le differenze.
Del resto anche quelli che noi definiamo affettuosamente ‘daltonici culturali’ frequentano, anche se solo occasionalmente, castelli, dimore storiche e residenze d’epoca.
Purtroppo, però, non riescono a coglierne tutta la bellezza e il valore.
Non riescono a godere appieno dell’esperienza di arricchimento, riscoperta e crescita legata ai momenti vissuti nelle dimore storiche certificate dal Registro Italiano delle Dimore Storiche di Eccellenza.
Intorno a noi abbiamo così tanta bellezza e così tanta magia che spesso non riusciamo più a vederla.
In questo senso il daltonico culturale commette il più grave dei peccati.
Quello di trovarsi di fronte all’incanto di un vivido e radioso arcobaleno e percepirlo solo in bianco e nero.